Di cosa ci occupiamo
L'Associazione San Secondo per la ricerca sull'Alzheimer APS è un'associazione senza scopo di lucro, di promozione sociale, che si occupa della malattia di Alzheimer, dei pazienti affetti dalla malattia e delle loro famiglie, attraverso la promozione della ricerca scientifica, l'assistenza, la formazione universitaria e altro ancora.
Scopi dell'Associazione
L'Associazione San Secondo per la ricerca sull'Alzheimer APS ha come scopo principale quello di promuovere la ricerca scientifica sulla malattia di Alzheimer e le sindromi correlate, da parte delle Università, enti di ricerca e altri enti.
L’Associazione San Secondo APS realizza i propri scopi anche mediante il:
coordinamento di specializzazioni mediche e dei differenti approcci terapeutici;
lo studio e la messa in essere delle forme più avanzate di cura ed assistenza ai soggetti colpiti dalla malattia;
l’acquisizione, la costruzione e la gestione di strutture innovative di ricerca, cura ed assistenza in campo medico e riabilitativo;
l’acquisizione, la costruzione e la gestione di immobili da destinarsi ai servizi di:
- interventi e servizi sociali
- prestazioni socio-sanitarie
- formazione universitaria e post-universitaria
- ricerca scientifica di particolare interesse sociale
Cos'é la malattia di Alzheimer?
È la forma più comune di demenza senile, uno stato provocato da una alterazione delle funzioni cerebrali che implica serie difficoltà per il paziente nel condurre le normali attività quotidiane. La malattia colpisce la memoria e le funzioni cognitive, si ripercuote sulla capacità di parlare e di pensare ma può causare anche altri problemi fra cui stati di confusione, cambiamenti di umore e disorientamento spazio-temporale.
La demenza di Alzheimer ha, in genere, un inizio subdolo: le persone cominciano a dimenticare alcune cose, per arrivare al punto in cui non riescono più a riconoscere nemmeno i familiari e hanno bisogno di aiuto anche per le attività quotidiane più semplici.
Nei pazienti affetti da demenza di Alzheimer si osserva una perdita di cellule nervose nelle aree cerebrali vitali per la memoria e per altre funzioni cognitive. Si riscontra, inoltre, un basso livello di quelle sostanze chimiche, come l'acetilcolina, che lavorano come neurotrasmettitori e sono quindi coinvolte nella comunicazione tra le cellule nervose.
Diagnosi
Oggi l’unico modo di fare una diagnosi certa di demenza di Alzheimer è attraverso l’identificazione delle placche amiloidi nel tessuto cerebrale, possibile solo con l’autopsia dopo la morte del paziente. Questo significa che durante il decorso della malattia si può fare solo una diagnosi di Alzheimer “possibile” o “probabile”. Per questo i medici si avvalgono di diversi test:
- esami clinici, come quello del sangue, delle urine o del liquido spinale
- test neuropsicologici per misurare la memoria, la capacità di risolvere problemi, il grado di attenzione, la capacità di contare e di dialogare
- Tac cerebrali per identificare ogni possibile segno di anormalità
Questi esami permettono al medico di escludere altre possibili cause che portano a sintomi analoghi, come problemi di tiroide, reazioni avverse a farmaci, depressione, tumori cerebrali, ma anche malattie dei vasi sanguigni cerebrali.
Come in altre malattie neuro-degenerative, la diagnosi precoce è molto importante sia perché offre la possibilità di trattare alcuni sintomi della malattia, sia perché permette al paziente di pianificare il suo futuro, quando ancora è in grado di prendere decisioni.
(estratto dal sito dell'ISS)